Torano Nuovo
Nel cuore delle colline teramane, Torano Nuovo offre uno dei piu' incantevoli e pittoreschi panorami della provincia, circondato com'è da valli e poggi cosparsi di ridenti casolari e rigogliosi vigneti.
Di origini etrusche (lo stesso nome deriverebbe dalla dea Turan), il borgo è conosciuto per la coltivazione delle viti e la produzione di vino, noto in tutt'italia sin dai tempi antichi se è vero che, secondo Plinio, anche Annibale se ne sarebbe servito per curare i suoi cavalli malati di scabbia, dopo la battaglia del Trasimeno.
E proprio la ricca produzione di vini (Montepulciano D.O.C., Trebbiano D.O.C., Controguerra D.O.C,. e colline Teramane D.O.C.G.) è valsa a Torano il "titolo" di "Capitale del Montepulciano d'Abruzzo", titolo cui si accompagna quello di "Paese del Gusto" grazie alle tante bontà culinarie che il paese offre ai suoi visitatori, dagli ottimi prosciutti delle cinque stagioni al farro, dai formaggi al miele pregiato.
Non è un caso dunque, se ogni anno, dal 12 al 17 agosto, Torano viene letteralmente "invasa" da oltre 70.000 visitatori attirati dai sapori e dalle genuinità di una delle più importanti vetrine enogastronomiche abruzzesi: la Sagra del vino, della salsiccia, dei “maccheroni” e del formaggio pecorino.
Passando dalla "buona tavola" ai tesori artistici e culturali, consigliamo una visita al centro storico del borgo. Qui si trova la Chiesa seicentesca della Madonna delle Grazie, costruita come cappella della Congregazione della Carità. Adiacente alla Chiesa, il Museo d’Arte Sacra espone quanto è stato gelosamente custodito nei secoli dai toranesi: arredi sacri, ori antichi e, tra i pezzi più pregiati, una Croce Astile sagomata in lamina d’argento su supporto ligneo, attribuita a Nicola da Guardiagrele.
Nel paesino di Villa Torre si segnala la Chiesa di San Martino. Conserva affreschi databili intorno al XV sec., la celletta campanaria e lo stemma gentilizio dei Baroni Cornacchia del 1577. La Chiesa di San Massimo a Varano, infine, è stata edificata intorno al X-XI sec. (viene elencata già dal 1066 tra i beni soggetti alla giurisdizione di Montecassino). L'edificio è un tipico esempio del romanticismo abruzzese e presenta sulla facciata ad ovest un bel portale sopra il quale doveva trovarsi uno stemma di Montecassino o gentilizio di epoca più recente.