Abitato sin dall’età del bronzo e del ferro, il territorio di Basciano è stato oggetto di diversi scavi archeologici a partire dalla fine dell’Ottocento.

I reperti rinvenuti (punte di freccia in pietra silicea del III millennio a.C.)  testimoniano la presenza di una cultura subappenninica sorta nel Neolitico.

Interessanti i resti della piana di San Rustico dove, in epoca italica e romana, sorse un Vicus, importante centro commerciale situato lungo la via Salaria.

Gli scavi hanno riportato alla luce parte dell’insediamento, terrecotte, oggetti in bronzo, i ruderi di un piccolo tempio ed elementi di alcune strutture adiacenti tra cui otto basi di colonna in doppia fila, relativi ad un portico o ad un peristilio.

Un vaso in forma di “vecchia ubriaca” è oggi conservato nel Museo di Teramo. Ispirato alla celebre Anus ebria di Mirone, rappresenta il primo esempio del genere scoperto in Occidente anteriore alla produzione nord africana. Si segnala poi un'arula con scene di combattimento (forse una Amazzonomachia) ed una con raffigurazione di una Menade.

Tracce di necropoli sono state riesumate in molte zone del comune. Dalle tombe di tipo protovilliano di Zampitto (ricchi i corredi in bronzo e ferro), alle due necropoli presenti a La Brecciola, caratterizzate da tombe a tumulo con corredo funerario costituito da armi in ferro e in bronzo, frammenti ceramici e resti di un carro da guerra.

A Santa Maria di Basciano, infine, nel 1896 fu trovata una sepoltura ad inumazione probabilmente appartenente ad una necropoli protostorica che si estendeva nel bassopiano ai piedi della frazione.

La sepoltura, in fossa terragna con rivestimento in ciottoli, conteneva quasi sicuramente il corpo di una donna di elevato rango sociale. A dimostrarlo, sia l’assenza di armi che la prevalenza di oggetti ornamentali, molti dei quali in ambra. Presenti anche brocche di bronzo dell’VIII secolo a. C.,  simili ad altri esemplari marchigiani di stampo etrusco.

Notizie tratte dalla Rete Abruzzese della Cultura (Sezione Siti Archeologici)